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Windows 7: due aziende su tre non lo vogliono subito

G.Rus.

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08 ottobre 2009

Lo scetticismo che ha accompagnato l'avvento di Windows Vista per l'utenza business rischia di trovare seguito con Windows 7. Anche per presunti limiti di natura tecnica del nuovo sistema operativo. Il rischio di una ritardata adozione di massa da parte delle aziende di Seven emerge da un'indagine condotta da ScriptLogic (http://www.scriptlogic.com/), una divisione di Quest Software che fornisce consulenza per la gestione dei sistemi Windows. Le risposte dei 1.000 responsabili IT che hanno risposto al questionario dicono infatti che il 60% delle aziende non acquisteranno subito Windows 7 per mancanza di risorse o perché preoccupate della compatibilità di Seven con le applicazioni esistenti. Il nuovo Windows non sarebbe quindi bocciato a priori ma l'aver fatto economia in questi mesi, risparmiando sugli aggiornamenti software e gli acquisti di nuovo hardware, sarebbe una condizione prevalente per molti Chief Information Officer. La necessità di non gravare sui budget di spesa stanziati per quest'anno limiterà di conseguenza l'adozione immediata (entro il 2009) di Seven: solo il 5,4% delle aziende campionate ha infatti confermato investimenti in questa direzione mentre il 34% ha confermato che punterà sull'erede di Vista nel 2010. La migrazione da Xp e Vista a Windows 7 ci sarà, ma non subito e dipenderà da molte variabili, tecniche ed economiche.

Seven piace ma arriva in un momento "sbagliato"?
Uno dei vantaggi già riconosciuti dagli utenti a Windows 7 è la cosiddetta funzionalità "Xp Mode", e cioè l'add on scaricabile da Internet che permetterà di poter eseguire applicazioni che non sarebbero supportate in modo nativo da Vista e Seven attraverso una copia virtuale del vecchio sistema operativo. Un "add on" sicuramente apprezzato che però, in una situazione ancora precaria a livello macroeconomico, potrebbe rivelarsi un boomerang per le vendite del nuovo Windows. Il rilascio da parte di Microsoft cade insomma nei tempi giusti, se non che i budget It sono ancora sotto pressione e i nuovi progetti legati alle tecnologie assai limitati, per non parlare del parco installato di pc e periferiche, congelato o quasi fino al 2010. Seven "rischia" quindi di arrivare accompagnato dal luogo comune "mi piacerebbe ma non posso" nonostante possa vantare sin d'ora un buon credito presso aziende e professionisti, e cioè le classi di utenza che possono maggiormente apprezzare funzioni come Windows XP Mode e DirectAccess (che permette di attivare in automatico connessioni fra reti dati e reti private virtuali ogni volta che un pc aziendale si collega a Internet). Per i motivi di cui sopra, anche gli analisti di Gartner hanno predetto in 12/18 mesi i tempi di reazione di molte organizzazioni per dare il via all'implementazione a tappeto di Windows 7. Al momento rimane molta curiosità per capire se l'atteggiamento delle aziende verso Seven sarà prudente e si concretizzerà nella migrazione dal vecchio al nuovo sistema operativo oppure se a cavallo di Seven vi sarà un sostanziale ricambio di desktop e notebook. Il dubbio più grande da sciogliere, stando a vari esperti, riguarda le effettive qualità tecniche e funzionali del nuovo Windows: è un "major upgrade" come professa Microsoft oppure un importante aggiornamento di una piattaforma che, dopo Vista, deve rendere realmente più accessibili e gestibili per l'utenza business le sue più importanti migliorie? Per chi è più addentro la materia informatica non è certo passato inosservato come la versione server di Seven sarà battezzata Windows Server 2008 R2, e cioè un "upgrade" non sostanziale della release attualmente in produzione. Windows 7 è considerato da alcuni una sorta di versione R2 di Vista, da altri come il passaggio in avanti dovuto dopo gli errori commessi dagli sviluppatori di Redmond nello scrivere il software del sistema operativo lanciato tre anni fa. Su siti indipendenti come Directions on Microsoft (http://www.directionsonmicrosoft.com/) il dibattito è più che mai aperto.

08 ottobre 2009
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